ETÀ ADULTA
Scarsa fertilità e possibilità di paternità
14:24 min
Ci sono diverse possibilità per chi ha la Condizione Genetica Klinefelter per approcciarsi alla paternità: scopriamo quelle più efficaci.
Ce lo spiegano:
  • Specialista in Urologia - Andrologo
    Edoardo Pescatori
    È un medico specializzato in urologia, ma dal 2000 si occupa esclusivamente di andrologia. Ha fatto un mio periodo di training all'estero, due anni negli Stati Uniti e uno a Londra, e ha recentemente acquisito il titolo di "Clinical Andrologist” rilasciato dalla European Academy of Andrology”. Oggi è un libero professionista.
  • Genetica Medica
    Antonella Gambale
    Sì è specializzata in genetica medica presso l'azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. Attualmente lavora presso, presso la stessa struttura all’interno dell'Unità Operativa Complessa di Genetica Medica diretta dal Professore Achille Iolascon.
In poche parole:
La funzione del testicolo è di produrre sia il testosterone che gli spermatozoi.
La produzione di testosterone può essere supplementata, quindi non c'è nessun rischio di problemi legati alla disfunzione erettile.

La Condizione Genetica Klinefelter non è ereditaria e non si può trasmettere.

Ci sono tre tecniche per ricercare gli spermatozoi: la prima è l’agobiopsia.
L’agobiopsia è una puntura alla cieca sul testicolo. I testicoli, in chi ha la Klinefelter, sono estremamente piccoli e le aree di produzione di spermatozoi, se presenti, sono molto rare. È quindi difficile reperire spermatozoi tramite questa tecnica e per questo non è particolarmente raccomandata.
La seconda è la biopsia chirurgica, o TESE.
È un prelievo di tessuto testicolare. Anche in questo caso la ricerca non è mirata e porta via una certa quantità di tessuto testicolare, prezioso in chi ha la Klinefelter. Inoltre il risultato potrebbe potenzialmente essere smentito da una nuova biopsia, rendendo così il risultato della procedura non perfettamente attendibile.
L’ultima tecnica, in assoluto la più accurata, è la microTESE.
Si cercano col microscopio le zone del testicolo in cui è più probabile trovare degli spermatozoi, quindi si fanno dei prelievi mirati. Laddove non ci sia un chiaro aspetto di tubuli o di tessuto promettente, si possono fare una serie di micro biopsie. II prelievo di tessuto è talmente preciso da non richiedere altri esami futuri.
Se siamo riusciti a recuperare spermatozoi, questi possono essere crioconservati.
In questo modo anche chi non ha subito intenzione di avere figli potrà avere il suo campione a disposizione in un momento più opportuno.